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- Pubblicato: 04 Agosto 2016
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Il parco venne ideato nel 1550 dall’architetto napoletano Pirro Ligorio su commissione del Principe Pier Francesco Orsini detto Vicino, Signore di Bomarzo, uomo d’armi e letterato nonché dotato si singolare personalità.
Il luogo ove venne stabilito di costruire il Sacro Bosco era località etrusca ed in epoca tardo-romana si chiamò Pomartium e nei primi secoli del cristianesimo divenne persino sede vescovile.
Il Bosco di Bomarzo rappresentava per il nostro illuminato principe il ritorno ad una natura libera e fantastica quasi una reintegrazione dell’uomo nella natura
Un percorso iniziatico massonico tra simbolismi e purificazioni
Il giardino è articolato su basi diverse secondo una logica carica di significati simbolici che crea un percorso che va dall’alto verso il basso ma anche dal basso verso l’alto, tra mostri e sorprese lungo il cammino che atterriscono il visitatore. Questi non sa cosa l’attende e viene quindi immerso in un mondo fantastico, popolato di animali mitologici e giganteschi mostri che incutono timore e sorpresa.
Diverse sono le scritture che ammoniscono il viandante fin non appena varcato l’ingresso dove la prima di due sfingi pone il seguente quesito “Tu ch’entri qua pon mente parte a parte et dimmi poi se tante meraviglie sien fatte per inganno o pur per arte”, mentre la seconda sfinge contiene l’elogio di una delle meraviglie del mondo “colui che non si dirigerà verso questo luogo con gli occhi spalancati e le labbra serrate non ammirerà i sette famosi monumenti dell’universo”.
Dove finisce l’arte ed inizia l’inganno; tutto è una illusione noi creiamo con la nostra mente.
Nel proseguire possiamo incontrare un Gigante scolpito in un masso di peperino che spezza il corpo di una donna trovandoci poi di fronte ad un gruppo scultoreo composto da una Balena con sopra una Tartaruga il carapace della quale sorregge la statua di una donna alata; questo gruppo scultoreo rappresenta indubbiamente il passaggio di purificazione dove la donna alata è l’apice di questa trasformazione che porta all’immortalità